Una delle domande che ci fate più spesso qui in agenzia è: "Sto vendendo la casa che avevo comprato con le agevolazioni 'prima casa'. Rischio di perdere i benefici fiscali?"
Ammettiamolo: quando un vicino inizia i lavori di ristrutturazione, la nostra prima reazione è un misto di pazienza zen e puro terrore. Il rumore del martello, la polvere che si insinua ovunque, le chiacchiere degli operai... fa tutto parte del "pacchetto" della vita in condominio.
Vi capiamo. L'idea di comprare una casa che esiste ancora solo "su carta" può generare qualche timore. Magari avete sentito storie del passato, ma oggi l'acquisto di un immobile di nuova costruzione è un'operazione blindata da leggi e vantaggi che non tutti conoscono.
Avrete di certo notato anche voi: cercare una casa in affitto a Verona (ma anche da comprare!), specialmente a lungo termine, a volte sembra una caccia al tesoro impossibile. Tra la vocazione turistica della nostra bellissima città e il proliferare di affitti brevi, trovare una sistemazione stabile a un prezzo accessibile è diventato un'impresa per molti.
Oggi vogliamo parlarvi di una questione un po' più complessa, ma fondamentale per chi ama il nostro territorio. Il boom delle case vacanza, pur portando ricchezza, ha generato anche qualche attrito. Per chi vive qui tutto l'anno, il rovescio della medaglia può essere la difficoltà a trovare affitti residenziali a lungo termine a prezzi accessibili. Gli interessi tra residenti e investitori non sempre coincidono, e questo può creare tensioni.
Il tema delle eredità immobiliari è da sempre attuale. Chiunque riceva in eredità una proprietà si trova con un bene che - oltre a un valore intrinseco - porta con sé una serie di problematiche, responsabilità e scelte da prendere.
Avete presente quella sensazione di quando il mercato cambia, e chi non si adegua rischia di rimanere indietro?
Gli americani hanno un termine per definire la vita “all’italiana”: la chiamano Dolce Vita, dal capolavoro di Fellini, con Mastroianni e la Ekberg che giravano in Lambretta. E anche se il film faceva riferimento a un preciso momento storico – tra la fine degli anni ‘50 e i primi ‘60 – e a un luogo in particolare – via Veneto a Roma, famosa per il glamour e la vita notturna – il termine ancora oggi descrive il modo di vivere italiano, spensierato e dedito ai piaceri mondani.