Avrete di certo sentito parlare del famoso "Decreto Salva Casa" promosso da Salvini (ovviamente ci sono di mezzo le elezioni), ma che, a prescindere dal vostro orientamento politico, potrebbe interessarvi, soprattutto se avete intenzione di vendere casa.
Da pochi giorni, infatti, è stato approvato il Decreto Salva Casa, che di fatto dà un colpetto di spugna (o quasi) a qualche piccolo peccato del passato edilizio.
A scanso di equivoci, mettiamo subito in chiaro che non si tratta di un super condono di quelli che permettono di regolarizzare abusi edilizi di grave entità (e dopotutto speriamo che nessuno di voi si trovi in questa situazione), quanto piuttosto di un provvedimento che dovrebbe permettere di sistemare alcune irregolarità edilizie.
Quindi niente roba grossa tipo abusivismo selvaggio o scempi paesaggistici; parliamo di quelle piccole difformità che spesso si accumulano nel tempo, come modifiche di finestre, balconi, difformità nella disposizione degli spazi interni (quella stanza che avete ricavato per il bambino, sacrificando una porzione di salotto, ad esempio) o piccoli ampliamenti non autorizzati. L'intento è quello di snellire le procedure burocratiche e ridurre i costi per i proprietari di immobili che desiderano mettersi in regola.
Per chi possiede un immobile con piccole irregolarità, il decreto rappresenta un'opportunità per sanare la situazione a costi contenuti e senza incorrere in sanzioni più severe in futuro. Un immobile regolarizzato aumenta di valore e diventa più appetibile sul mercato, facilitandone la vendita.
Dal punto di vista dell'acquirente, invece, questo decreto potrebbe portare a un aumento dell'offerta di immobili in regola, riducendo il rischio di imbattersi in proprietà con problematiche nascoste.
Il decreto prevede sanatorie a pagamento che vanno fino a un massimo di 31 mila euro, in proporzione, ma i costi dovrebbero essere significativamente inferiori rispetto alle procedure standard.
Nel caso invece di piccole difformità strutturali (come una parete interna non dichiarata), la sanzione prevista prima del decreto era pari a mille euro. Con le nuove regole, invece, si parla di "tolleranza esecutiva", e pertanto non è necessario pagare alcuna sanzione.
Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le irregolarità saranno sanabili. Abusi edilizi più gravi o che compromettono la sicurezza dell'edificio rimarranno esclusi da questa opportunità.
E adesso?
Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta, quindi è diventato attivo. Ci si aspettano alcune modifiche e migliorie da parte del Parlamento, ma di fatto è già applicabile: le domande di sanatoria sono possibili già dal 30 maggio.